TIME MIND 6 X 20. Conferenza multidisciplinare sulla cultura della Bellezza

Giovedì 27 gennaio si è svolto il primo di un ciclo di appuntamenti mensili online rivolti a dirigenti e docenti dei Centri di Formazione Professionale di tutta Italia, il cui scopo è quello di costruire insieme a noi un progetto educativo nuovo che possa migliorare la crescita professionale e culturale dei futuri operatori della Bellezza e del Benessere.

TIME MIND 6 X 20 è il nome che abbiamo voluto dare a questo primo incontro: 6 conferenze da 20 minuti ciascuna, dove 6 esperti del mondo accademico e scientifico si sono alternati in una staffetta multidisciplinare parlando di “Bellezza” per condividere conoscenza, esperienza e tanti elementi sui quali riflettere e lavorare.

Questa iniziativa rientra all’interno del progetto PROUD TO BE votato a promuovere la consapevolezza, la fierezza e la crescita personale e professionale dei giovani che popolano gli oltre 450 CFP italiani. Il mio desiderio profondo è nobilitare una professione che ancora oggi sembra considerata quasi “minore”, pur avendo un impatto economico e sociale di grandissima rilevanza.

Ho raccolto le mie idee in un libro La Cosmetica Umanistica© – sostenuto dalla mia Onlus BEAUTY FORCE -, di cui ho voluto fare omaggio ad ogni CFP donando una copia ai dirigenti, una ai docenti e una ai ragazzi, come invito alla collaborazione e come primo gesto di alleanza nel perseguire uno stesso ideale. I giovani hanno bisogno di essere guidati sia ad una presa di coscienza delle proprie risorse e dei propri limiti in termini di competenze e abilità, sia alla costruzione di un’immagine di sé come persona.

Sogno da tempo la creazione di un Liceo della Bellezza che possa dare accesso anche all’alta formazione, perché la Bellezza ha i numeri per accogliere professionalità elevate. La sua essenza originale è la cultura, che nutre e educa e va inseguita e scovata in ogni angolo della nostra vita.

Abbiamo tutti imparato che i luoghi della cura cosmetica, non implicano solo un fatto di cura esteriore ed estetica, ma di conoscenza e di relazione. Le competenze tecnico – manuali, si intrecciano all’ascolto, al dialogo, all’empatia. Spesso si cura l’estetica, per curare l’anima.

La professione dell’operatore della bellezza ha bisogno di un nuovo approccio formativo che metta al centro la crescita culturale ed il trasferimento di nuove competenze più aderenti alle nuove realtà del mercato.

Credo in una scienza più servizievole, che esca dalle aule delle università, dai laboratori di ricerca per mettere i suoi strumenti a disposizione dei giovani. Con l’aiuto di stimati professionisti e scienziati appartenenti a diverse discipline ho voluto portare la conoscenza e il valore della multidisciplinarietà ad una dimensione di narrazione della cultura della Bellezza.

TIME MIND 6 X 20 è una delle tante iniziative volte a realizzare questo sogno.

Voglio condividere i preziosi interventi dei miei stimatissimi compagni di viaggio che hanno reso omaggio ai valori eterni del sapere umano: il bello, il buono, il vero, celebrati iconograficamente nel pregevole dipinto di Raffaello “La scuola di Atene”.

È stata un’immersione nel mondo della Scienza e dell’Arte, un appuntamento emozionante ed entusiasmante, grazie anche ai tanti partecipanti collegati all’evento.

Professor ALEX GEZZI Medico, Dermatologo, Docente di PNEI, Artista, Attore, ideatore del TEATROSCIENZA – racconta la Bellezza attraverso la narrazione della storia e dei miti cominciando da Lucy, il celebre australopiteco datato circa 3,2 milioni di anni rinvenuto in Etiopia, ritenuto la prima testimonianza di bipedismo. Una femmina di 1 metro e sette centimetri di altezza per meno di trenta chilogrammi di peso. Il nome è ispirato alla canzone dei Beatles Lucy in the Sky, che gli archeologi ascoltavano durante gli scavi di quella spedizione. A Lucy è attribuito il primo gesto di Bellezza della storia dell’uomo, un gesto estetico straordinario, che compie raccogliendo dell’erba, con le due zampe anteriori, ormai libere per la nuova posizione eretta assunta. Lucy le porta al naso, annusa l’odore dell’erba e la strofina sul proprio corpo per profumarsi. Solo successivamente imparerà a utilizzare quelle due nuove mani per altre attività, ma il primo istinto è stato un gesto di Bellezza!

Continua raccontando del potere transdermico dei cosmetici, e lo fa narrando la storia dei Giardini Pensili di Babilonia, la prima delle sette meraviglie del mondo. Fatti edificare dal re  Nabucodonosor per soddisfare le richieste della moglie Amytis, che voleva avere a disposizione delle piante dalle quali ricavare oli essenziali e profumi per preservare la sua giovinezza e  la sua bellezza. In quell’epoca si racconta di strane morti di giovani donne, ancelle del re, votate a soddisfare i suoi voleri, che solo più tardi si riuscì a capirne la causa. Avvelenamento per ossido di mercurio e ossido di piombo contenuto nei cosmetici decorativi che le belle fanciulle usavano per adornarsi il volto ed il corpo. Ecco spiegato il potere di penetrazione dei cosmetici, e l’importanza della regolamentazione delle sostanze utilizzate all’interno delle formule.

Conclude esortando tutti a difendere la Bellezza e ad imparare a raccontarne le storie che hanno originato i miti, per innamorarsi e far innamorare gli altri, diventando portatori sani di Bellezza!

Professor TONI GIORGI, Professore, Psicologo, Psicoterapeuta, Vittimologo, ci parla della Bellezza sul piano strettamente psicologico. La Bellezza non ha una dimensione individuale uguale per tutti, spiega. L’essere umano quando nasce è in una condizione di neotenia, ossia è incapace di sopravvivere: ha bisogno di qualcuno che se ne prenda cura. In questo atto sono già presenti delle modalità di abbellimento amorevole del neonato. Esiste un prendersi cura dell’aspetto e del benessere fisico attraverso il lavaggio, la profumazione, l’idea di rendere bello un piccolo essere umano attraverso dei rituali. Infatti Bellezza e rituale sono due elementi che vanno a braccetto. Questo prendersi cura del bambino è un atto di Bellezza e di Creatività, ma anche di Diversità. La Bellezza ha quindi a che fare con atti creativi di abbellimento che non riguardano solo l’essere umano ma riguardano il mondo. La Bellezza è un concetto cosmopolita, cioè un’idea, un divenire, una tensione innata a trasformare il mondo in Bello. È un istinto pacificante e attraente, che ai nostri occhi risuona come una possibilità di vivere bene e avere una buona qualità della vita. Se ci riflettiamo, quando pensiamo al nostro futuro, immaginiamo sempre cose belle. La Bellezza è un elemento di fondazione identitaria, un pilastro della propria identità, non solo in termini di rapporto con l’altro ma in termini di appartenenza al proprio mondo. L’uomo ha una caratteristica individuale, trasversale a tutte le culture, che è quella di tendere verso il Bello come esperienza polisensoriale. Il cosmetico attraverso l’odore è in grado di riattivare un’esperienza sensoriale ed emotiva della propria storia, del proprio contesto, del proprio vissuto. Potentissima. Ciò dice che il cosmetico è un fondamento dello stare al mondo ed ha a che fare con la differenza. La diversità è il motore dell’adattamento dell’individuo al mondo. La Bellezza è diversità. Non c’è mai il bello che non contenga i colori della diversità. Il nostro volto ed il nostro corpo è storia, è narrazione, ogni nostro movimento è la capacità di poter leggere il nostro mondo interno. Ecco perché uniformarsi a canoni estetici elimina la differenza con l’altro annullando la propria identità. Essere professionisti della Bellezza è avere in testa che la Bellezza è nel rispetto dell’altro e del mondo anche in termini etici. Il Benessere dell’uomo non ha a che fare con una disciplina ma con tutte le discipline, tutte concorrono alla possibilità di essere felici. Conclude esortando tutti ad amarci per come si è.

Architetto ALFREDO BIGOGNO, Architetto ed Esperto di ambienti sonori – ci parla di ripensare gli spazi come ambienti di salute, spiegando che la Bellezza è già curativa di per sé.

Già parlandone creiamo Bellezza. Preferisce parlare della sua esperienza personale piuttosto che di quella di architetto, sostenendo di essere cresciuto professionalmente proprio attraverso la curiosità e l’esperienza diretta con il mondo e la Bellezza. L’esperienza gli ha insegnato la sospensione del giudizio di ciò che ha di fronte, permettendogli di scalzare il muro di preconcetti che ognuno di noi solitamente alza davanti a cose nuove e sconosciute.

Studiando con pazienza e imparando ad osservare lo spazio in cui si muove l’uomo, ci racconta di essersi accorto che le trasformazioni avvengono sempre attraverso una grande sofferenza. Pensiamo al parto e a come si viene al mondo. È proprio da questo ragionamento che è nato il progetto MAMI VOiCE, pensando a un piccolissimo spazio epigenetico: l’incubatrice di neonati – che solo a sentire il nome se ne evoca l’incubo, qualcosa di negativo e traumatico per un bambino. MAMI VOiCE è un sistema rivoluzionario attraverso cui il bambino può sentire la vibrazione ed il suono della voce della madre quando lei non c’è. L’effetto è di Benessere immediato per il piccolo e per la mamma. Ecco creata di nuovo la Bellezza! Continua dicendo che oggi abbiamo prove a sufficienza per affermare che il nostro stile di vita e lo spazio in cui viviamo e lavoriamo contano molto nel determinare il nostro stato di Salute e Benessere complessivo. Si parla di  EDILIZIA EPIGENETICA © . I geni non sono qualcosa di immutabile, ma rispondono alle sollecitazioni dell’ambiente esterno.

Professor UMBERTO BORELLINI, Professore, Cosmetologo, Psicologo e autore di molti libri di successo: “Tu chiamale se vuoi emulsioni”, “La Divina Cosmesi”, “Il Manuale di cosmetologia”, quest’ultimo in vetta alle classifiche di Amazon da 110 settimane. Un vero record! Entra in scena con un cerotto nero sulla bocca. Togliendolo esordisce dicendo: Posso parlare senza censure? Meraviglioso! Ci parla della sua grande passione per l’insegnamento che per lui è sempre stata una vera missione. Analizzando l’etimologia della parola Docente – che deriva dal verbo latino Doceo: far conoscere, istruire – insiste sull’importanza della preparazione psico-pedagogica degli insegnanti. Spiega come i professionisti della Bellezza, parrucchieri ed estetiste, debbano conoscere perfettamente la pelle ed i suoi annessi cutanei, esattamente come un dermatologo, il quale se ne occuperà sotto l’aspetto patologico mentre l’operatore agirà attraverso prodotti e rituali applicativi per mantenerla in buono stato. La pelle è l’organo più esteso, più pesante ed è quello più visibile. Questo tessuto così prezioso viene generato nel foglietto ectodermico dove ha origine anche il sistema nervoso, ecco perché la pelle è sempre così sincera nel comunicare le cose più profonde. Bisogna anche conoscere alla perfezione i dotti sudorali e le ghiandole sebacee che insieme producono un primo prototipo di crema fisiologica: un’emulsione composta da una fase oleosa, il sebo, ed una fase acquosa, il sudore. La pelle però può subire dei cambiamenti e questo liquido idrolipidico può in risposta a stimoli come lo stress o gli attacchi ormonali, modificare la sua struttura fisica e chimica. Quindi da olio salvifico diventa una sorta di margarina irrancidita altamente attaccabile perché crea uno squilibrio della flora microbica permettendo al corynebacterium e lo staphylococcus epidermidis di infettare e infiammare la pelle. Esorta tutti i professionisti a conoscere non solo la pelle ma anche i prodotti cosmetici. Come un artista deve conoscere perfettamente i suoi strumenti di lavoro: tela e colori; così l’operatore deve conoscere pelle, capelli e prodotti cosmetici. Deve saper sfruttare tutte le competenze acquisite per consigliare i clienti in modo approfondito i servizi e i prodotti più adatti.

Conclude dicendo che quando si conoscono gli aspetti anatomici della pelle e dei suoi processi e l’INCI dei prodotti, nulla potrà più far paura!

Professor TIZIANO PACINI, Professore, Ergonomo Posturale, ci parla delle problematiche di postura, proponendo soluzioni per risolvere i dolori causati dalle professioni usuranti. Spiega come il legame tra assetto posturale e ambiente sia fondamentale. Chi fa lavori usuranti, come l’operatore di bellezza, si trova a scontrarsi con sollecitazioni anche piuttosto gravi a carico della schiena e degli arti superiori e inferiori. Noi viviamo in un ambiente che non è più naturale, appiattito dall’antropizzazione. Le superfici piatte causano infatti errori posturali che diventano col tempo patologie. Come il fumo inquina i polmoni, così la postura è completamente inquinata dal terreno piano. Tutti abbiamo delle posture scorrette che a una certa età si manifestano con sintomi e problemi invalidanti. Il legame tra postura e bellezza è correlato dal fatto che forma e funzione coesistono in tandem. Le asimmetrie dimostrano che c’è un problema posturale. Tutte le professioni in cui si sta per molte ore in piedi e con le braccia in posizione elevata, presentano rischi e difficoltà. Attraverso dei particolari calzari ergonomici stabilizzatori è possibile migliorare la postura e la condizione nello spazio della persona, con un conseguente rendimento lavorativo maggiore e un aspetto più tonico e simmetrico. Anche la postura fa la Bellezza!

Concludo dicendo:

Più Cosmetica Umanistica. Più valore al settore.

Più qualità alla Formazione dei Giovani. Più valore all’umanità.