Mai come in questo momento emerge la necessità di adottare nella nostra vita comportamenti sani e preventivi per riuscire ad affrontare al meglio le aggressioni interne ed esterne che stanno minando la nostra Salute e il nostro Benessere psico-fisico. Lo stress costante a cui siamo sottoposti sta alimentando infatti, incessantemente lo stato infiammatorio dei sistemi vitali. Ne parlo oggi con il Professor Sergio Pecorelli, Accademico, Ricercatore, Professore di Ginecologia e Ostetricia, già Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Brescia.
GA: Professor Sergio Pecorelli da anni lei studia la relazione dell’infiammazione con lo sviluppo delle patologie croniche, cosa è esattamente l’infiammazione?
SP: L’infiammazione è caratterizzata da una serie di reazioni biochimiche e metaboliche che avvengono nei tessuti, quando non siamo capaci di rispondere in modo adeguato a degli stimoli anomali. Ne consegue che l’infiammazione porta con sé alterate funzioni immunitarie. Spesso la presenza di uno stato infiammatorio continuo nel nostro orga¬nismo genera lo sviluppo di malattie che possono cronicizzarsi. Di solito la causa è da attribuire ad un eccessivo carico di tossine, stress ossidativo, ma anche e ad un’eccessiva reazione del sistema allo stress.
GA: Da cosa dipende l’infiammazione?
SP: Essenzialmente dall’ambiente in cui viviamo e dai nostri comportamenti e stili di vita. Per comprendere questo dobbiamo risalire al concetto di medicina, che oggi viene identificata come una rete, Network Medicine, costituita da 3 livelli interconnessi tra loro. Il I livello è quello MOLECOLARE o dei metabolismi, dove troviamo tutti i tessuti e le cellule che li costituiscono collegati da una rete metabolica. Al II livello troviamo tutti i sistemi biologici. Al III livello si trovano gli individui con tutti i loro collegamenti sociali. Ossia l’AMBIENTE. Nell’ambiente ci sono le relazioni con gli altri, il nostro lavoro, i colleghi, la famiglia, gli amici, le nostre passioni, la musica, lo sport, quello che mangiamo, beviamo e respiriamo ecc. In questo sistema di rete tutto è in connessione, ogni singola malattia è collegata con altre malattie ad essa associate e con tutti gli altri livelli. E l’ambiente gioca un ruolo fondamentale nella Salute e nel Benessere. Ad esempio l’interazione tra geni e ambiente ha il grande potenziale di identificare i modi per prevenire o ridurre il rischio di malattie. Siccome l’ambiente agisce sul genoma è chiarissimo che i comportamenti incidono nei processi infiammatori.
GA: Quindi i comportamenti e gli stili di vita che adottiamo possono influire in modo decisivo sul nostro stato di Salute e Benessere?
SP: Non solo sul nostro ma anche su quello delle generazioni future se vengono adottati dalle donne in stato di gravidanza. Esistono dei sistemi per ridurre l’infiammazione che sono di una semplicità assoluta e accessibili a tutti. Si tratta di una rete integrata di comportamenti e stili di vita per cui ho coniato il termine NETWORK WELLNESS parafrasando il NETWORK MEDICINE, è una sorta di Prescrizione di Wellness:
- Fare esercizio fisico
- Assumere una corretta alimentazione
- Abolire tabacco, alcool e droghe
- Curare il proprio corpo e la propria immagine
- Ascoltare musica a 432 Hz
- Dormire a sufficienza
- Rispettare l’orologio biologico
- Coltivare le proprie passioni
- Fare meditazione, yoga, massaggi antistress
- Usare l’Aromaterapia
- Fare Floating, Sauna o Bagno turco
Basterebbe incorporare nella propria quotidianità questi fattori e avremmo fatto già metà del lavoro per il nostro Benessere e per quello dei nostri figli. Spesso lo dimentichiamo, ma seguire un corretto stile di vita è la chiave per contrastare molte malattie e per contrastare l’invecchiamento precoce del nostro organismo. Il NETWORK WELLNESS è uno dei sistemi antinfiammatori più efficaci che conosciamo
GA: Perché l’esercizio fisico è così importante anche per il cervello?
SP: Attraverso il movimento fisico stimoliamo una parte del cervello a produrre delle sostanze, chiamate fattori celebrali (BDNF), che a loro volta vanno a stimolare una zona del cervello, l’Ippocampo, dove avviene la neurogenesi, ossia la formazione di nuove cellule nervose, a qualsiasi età. Con la camminata non solo stimo¬liamo l’ippocampo, che oltre a generare le nuove cellule nervose, migliora la me¬moria e le proprietà cognitive, ma anche le miofibrille, piccole zone dei nostri muscoli, che mettono in circolo sostanze che stimolano la crescita dei vasi sanguigni. Nell’adulto esse oltrepassano la “barriera” e arrivano al cervello generando nuovi vasi utili a sostenere la formazione di nuove cellule. Addirittura in gravidanza arrivano al feto e serviranno al suo neurosviluppo che inizierà proprio in questa fase. Basterebbe una camminata veloce tutti giorni per un minimo 30 minuti ed un massimo di 60, per fornire benefici al nostro organismo, anche alle donne in stato di gravidanza, il cui feto ne gioverebbe sia in termini di miglioramento della neurogenesi che della vascolarizzazione celebrale, con una minore frequenza di difetti cardiaci congeniti e un migliore adattamento della frequenza cardiaca dopo la nascita.
GA: Ascoltare la musica o suonare uno strumento musicale può influire sullo stato infiammatorio?
SP: La musica in sé è nel nostro DNA ancestrale, è capace di creare delle sinergie celebrali importantissime, di stimolare la memoria e soprattutto le capacità cognitive degli individui. Suonare uno strumento musicale a corda come il pianoforte, il violino o la chitarra per almeno 1 anno entro i 15 anni di età darà meno probabilità di incorrere nella demenza senile o nella perdita di memoria. Questo è stupefacente! Come ascoltare la musica suonata con strumenti accordati a 432 Hz. Ad esempio la musica di Mozart o dei Pink Floyd.
GA: Professore questo è stupefacente! Ci fa capire quanto la scelta delle nostre relazioni, attività, passioni siano determinanti sullo stato della nostra salute psico-fisica e ci dimostra che molto dipende da noi, dalla nostra volontà e dalla nostra responsabilità sociale, dato l’impatto che la malattia ha sul sistema sanitario ed economico. Dovrebbero essere le istituzioni deputate alla formazione a farsi carico dell’educazione alla Salute e al Benessere.